mercoledì 12 marzo 2014

Civita di Bagnoregio

Uno dei borghi più belli d'Italia, unico nel suo genere, affascinante: Civita di Bagnoregio, conosciuto come la "città che muore", è una delle tappe turistiche più classiche dell'Alto Lazio.
Civita di Bagnoregio si trova incuneata tra il Lago di Bolsena e il lembo orientale della Provincia di Viterbo, in prossimità dei confini con l'Umbria.
Nel Pleistocene inferiore, circa 100.000 anni fa, in questo spazio si trovava il mare...ed oggi le terre sono argillose e sabbiose, ma anche vulcaniche, per la vicinanza degli apparati vulcanici dei Monti Volsini e dei Monti Cimini.
L'antico abitato, fino al XVIII secolo, si presentava costituito da tre importanti quartiere: Rota (l'attuale Bagnoregio), Mercatello e Civita.
Civita era il quartiere più importante, la prima area insediata fin dal tempo degli Etruschi, arroccata su un colle, in parte tufaceo, con la rupe a difesa naturale contro i nemici e, sotto la rupe, i fiumi Rio Chiaro e Rio Freddo per l'approvvigionamento idrico.


Ma la rupe di Civita era ed è instabile: le case sono costruite su uno zoccolo tufaceo di 70-80 metri, sotto il quale l'altura è costituita da argille e sabbie che si stanno letteralmente sgretolando. Le piogge colmano d'acqua il terreno che scivola a valle, dove anche l'opera erosiva dei fiumi contribuisce a far cedere le fragile e argillose sponde dei letti fluviali. Lo scivolamento delle argille provoca un vuoto strutturale sotto lo zoccolo tufaceo, così che questo si spezza e frana, portando via con sé gli edifici sopra costruiti.
Anche il disboscamento, ad opera dell'uomo, per lo sfruttamento intensivo del territorio nel corso dei secoli, ha fatto si che il suolo non trovasse e non trovi più appigli di alcun tipo; il vento ha continuato imperterrito a plasmare le argille (crete) così da determinare un paesaggio fuori dal comune, "lunare", tutto attorno alla rupe: la cosiddetta "Valle dei Calanchi".
I terremoti hanno contribuito ad isolare Civita dagli altri due quartieri: Mercatello è scomparso, inghiottito dalla terra che è franata e si è spaccata; Rota è diventata l'attuale Bagnoregio, dove dal Rinascimento si è concentrata la popolazione, si sono sviluppati i servizi e oggi conta 5000 abitanti.

Civita è là, immacolata, splendida, nostalgica, da secoli, "rosicchiata" dal passare del tempo nei suoi lembi che man mano franano, abbarbicata su un pianoro di tre ettari, per raggiungere il quale c'è solo un ponte pedonale di 300 metri. Ufficialmente ci sono 5-6 abitanti residenti, qualche vip ha comprato qui la sua seconda casa..perché fa chic abitare su a Civita, dove il tempo si è fermato.. Un turista oggi vi può trovare negozietti di souvenir, ristoranti con prodotti tipici..ma soprattutto un senso di pace, di antico, silenzio..anche se una pacifica colonia di mici abita, animandoli, i vicoli del borgo..


Cosa vedere a Civita: il borgo è un museo a cielo aperto, con strade strette, profferli e case medievali, palazzi rinascimentali, giardini terrazzati e giardini in vaso, edere rampicanti, mici a prendere il sole sulla pietra tufacea. Nella piazza principale, l'antico foro, si può visitare il Museo geologico e delle frane in Palazzo Alemanni e l'antica cattedrale di San Donato (Bagnoregio è stata diocesi dal VI secolo fino al 1986), al cui interno si trova un bellissimo crocifisso ligneo di scuola donatelliana.
In via San Bonaventura si può ammirare il panorama della vallata sottostante, dal luogo dove si trovava la casa natia (oggi franata) di San Bonaventura da Bagnoregio, padre della Chiesa, vescovo, cardinale, Ministro Generale dell'Ordine Francescano dal 1257 al 1274, uno dei più importanti biografi di san Francesco d'Assisi; canonizzato nel 1482 e proclamato Dottore della Chiesa.

Per una visita guidata a Civita di Bagnoregio o escursioni nella Valle dei Calanchi
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